pagina99 n.19 / 07.05.2016
Anni di piombo. I corpi di reato.
Album iconografico del weekend.
Testimonianze «Non esiste potere politico senza controllo dell’archivio, se non della memoria», scriveva il filosofo francese Jacques Derrida in Mal d’archive, une impression freudienne.
Interrogandosi sui meccanismi che regolano la trasmissione della memoria collettiva, il fotografo italiano Gigi Cifali (Napoli, 1975) ha lavorato sui reperti degli attentati avvenuti negli anni di piombo.
Cifali si è concentrato sul periodo che va dal 1969 al 1989 cercando i corpi di reato conservati nei depositi dei tribunali o catalogati negli archivi del ministero dell’Interno, di quello della Giustizia e dell’Arma dei carabinieri. Inoltre ha visitato gli autocentri della Polizia dove si trovano le automobili che ancora conservano i segni dei proiettili sparati all’epoca dai terroristi.
La sua indagine è durata dal 2013 al 2015 per confluire nella serie Images and Signs, Italy 1969-89. Gli oggetti sono stati fotografati con la tecnica del banco ottico per avere una grande precisione dei dettagli anche sul grande formato. Tutte le prove utilizzate sono state recuperate nei covi dei terroristi, oppure nelle auto crivellate dagli attentatori. Altre volte si tratta di effetti personali delle vittime.
Prove di un passato che spesso viene, per legge, distrutto.
Alla fine dei processi, infatti, in Italia viene mandata al macero la maggior parte dei corpi di reato utilizzati. Gli oggetti residui finiscono nei sotterranei dei tribunali oppure devono attendere altri quarant’anni prima che, come stabilito dalla legge, possano essere spostati definitivamente all’Archivio centrale di Stato dell’Eur. Un periodo nel quale il deterioramento può essere totale, per cui al momento del trasferimento rimane ben poco di queste testimonianze. La riflessione di Cifali vuole indagare anche sul ruolo degli archivi e sulle problematiche che riguardano i criteri di conservazione di reperti culturali e storici. Tra distruzioni e attese infinite sono andate perdute molte prove dell’attentato alla stazione ferroviaria di Bologna nel 1980, o della strage di Piazza Fontana a Milano del dicembre 1969 e del treno Italicus nell’agosto 1974.
Il progetto di Cifali mira a tenere in vita, con la fotografia, la memoria di questi anni e di questi avvenimenti attraverso gli oggetti, simbolo di un passato violento ma parte della storia d’Italia. Gli scatti riconsegnano al pubblico materiali mai mostrati prima, come per esempio la cassetta di legno con timer e pile della bomba inesplosa alla stazione Centrale di Milano sul treno Trieste-Parigi nell’agosto 1969, o anche oggetti più conosciuti, come la camicia indossata da Aldo Moro al momento dell’uccisione e la mitraglietta Skorpion utilizzata forse per l’omicidio.
Oltre ai materiali ritrovati sul luogo degli attentati, Cifali è entrato in possesso di documenti che gli sono stati consegnati da parenti delle vittime del terrorismo. Come i quattro fogli di block notes di Guido Rossa, sindacalista dell’Italsider ucciso nel gennaio 1979 dalle Brigate Rosse a Genova, dove l’operaio aveva appuntato un’analisi sul terrorismo. La figlia di Rossa ha consegnato le pagine di testimonianza al fotografo per aggiungerle al suo lavoro. «Molti oggetti che avrei voluto ritrarre oggi non esistono più», riferisce Cifali che attraverso il mezzo fotografico ha voluto «attestare la veridicità di quanto è stato preservato e del restante andato distrutto. Il ricordo sedimentato nella materia costituisce la memoria, soprattutto per le generazioni future».
Photo Credits:
Destroyed stonework – Piazza della Loggia Bombing (Brescia, 28.05.1974), Images and Signs: Italy, 1969-89, 2013-15 © Gigi Cifali
Renault 4 (right side) – Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978), Images and Signs: Italy, 1969-89, 2013-15 © Gigi Cifali
Brigate Rosse red paper banner with white writing “FROM NORTH TO SOUTH PUT ON TRIAL THE D.C. AND ITS SLAVES” and the five-pointed star symbol – Affixed in Sesto San Giovanni (Milan, 01.07.1981), Images and Signs: Italy, 1969-89, 2013-15 © Gigi Cifali
Molgora Starter Automatic Pistol cal. mm 8 and blanks. Legal report regarding Giovanni Ventura of Ordine Nuovo (Milan, 1980), Images and Signs: Italy, 1969-89, 2013-15 © Gigi Cifali